I dati di fine anno, messi nero su bianco dall’ISTAT, certificano il trend negativo del commercio al dettaglio in Italia. La diminuzione complessiva è stata dello 0,3% e tra i settori che hanno fatto registrare le variazioni tendenziali negative più significative spicca l’elettronica di consumo: elettrodomestici, radio, TV e registratori (-9,1%), supporti magnetici e strumenti musicali (-7,3%). Il comparto informatico - PC, telecomunicazioni, tablet, telefonia – chiude con un poco lusinghiero -1,5%.
Si tratta di una crisi che non si è allentata nemmeno nel periodo natalizio, solitamente favorevole alle vendite di prodotti di elettronica di consumo. Secondo l’AIRES (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati), nello scorso mese di dicembre c’è stata una “brusca frenata” nei consumi, pari ad un -10% rispetto allo stesso mese del 2010. Più specificatamente, la contrazione ha coinvolto TV e audio (-14%) nonostante l’arrivo del digitale terrestre in molte regioni, i cosiddetti elettrodomestici bianchi (-12%) e i piccoli elettrodomestici (-5%). Per smartphone, tablet e PC le perdite sono state invece contenute.
Il tutto in un contesto in cui tutti gli operatori della distribuzione, in primis le catene, hanno attuato forti sforzi promozionali e il credito al consumo ha fatto la sua parte per l’erogazione di prestiti finalizzati all’acquisto di elettrodomestici e apparecchi tecnologici. Lo scenario per i prossimi mesi è quanto mai incerto e molti operatori si aspettano molto dalle iniziative che il governo metterà in campo per sostenere la crescita e rilanciare i consumi.