Banche e prestiti a rischio: la reazioni di Abi
Banche e prestiti a rischio: la reazioni di Abi
Ha destato scalpore la notizia delle dimissioni del comitato di presidenza dell’ABI della scorsa settimana, soprattutto in un periodo in cui molti osservatori sottolineano la vicinanza del nuovo governo al mondo bancario. Tuttavia, le ultime iniziative del nuovo esecutivo hanno fatto emergere una sostanziale linearità nella lotta ai privilegi, volta ad incrementare l’efficienza del mercato, il tutto a tutela dei consumatori.
La reazione di Abi è legata alle commissioni bancarie che, se abolite, potrebbero portare ad una ulteriore stretta creditizia, legata alla mancanza di economicità del rapporto costi-benefici legato alla concessione di prestiti. Con l’approvazione del decreto, svanirebbero inoltre le clausole collegate a 2.000 miliardi di finanziamenti concessi a famiglie, imprese, pubblica amministrazione e società finanziarie.
Secondo Giuseppe Mussari, presidente di Abi, la norma, se confermata, potrebbe rendere meno attrattivo il mercato italiano e portare le banche straniere a ridurre gli impieghi nel nostro paese. La prospettiva disegnata non è positiva nemmeno sul fronte occupazionale, in quanto l’incidenza delle nuove norme sui ricavi degli istituti di credito potrebbe portare ad una ristrutturazione dei fabbisogni di personale.